PIANO RETE CICLO-PEDONALE DI PREDAZZO

Arch. Luca Battistella

Arch. Luca Ariedi

Ideare, pensare e realizzare una pista ciclabile oggi, è facilmente intuibile, non è progettare solo una infrastruttura urbana di servizio, bensì è dotare la propria città di una piattaforma territoriale che si adagia e connette ad una rete più ampia offrendosi oltremodo alla interfaccia multimediale globale, che si sta ramificando e distribuendo sempre più velocemente, una sorta di World Bike Web.

Ideare, pensare e realizzare una pista ciclabile oggi, è facilmente intuibile, non è progettare solo una infrastruttura urbana di servizio, bensì è dotare la propria città di una piattaforma territoriale che si adagia e connette ad una rete più ampia offrendosi oltremodo alla interfaccia multimediale globale, che si sta ramificando e distribuendo sempre più velocemente, una sorta di World Bike Web.

E’ noto infatti che l’iperstimolazione sensoriale e comunicativa di cui siamo attori e fautori, sia una caratteristica tipica e costante della città contemporanea, tutto ciò ce l’ha insegnato l’ampia letteratura sull’esperienza delle testimonianze di Boudelaire e Poe, di Simmel e Benjamin; rovesciando le metafore ambientali e sensoriali di McLuhan circa i media come villaggio globale, potremmo affermare che la città contemporanea è un medium locale, cioè un ambiente che mette in relazione un ampio e dislocato plesso di soggetti, individui comunità e istituzioni, grazie a infrastrutture tecnologiche, culture professionali e pluralità di linguaggi che si articolano in una rete di flussi comunicativi.

In questa trama si inserisce quell’organismo vivo e connettivo che noi individuiamo nella proposta progettuale come CICLODIGITALE, con il chiaro intento di “intercettare”, “promuovere” ed “attrarre” tutte quelle nuove forme di turismo, tipo appunto il “cicloturismo”, che si affacciano e propongono al di fuori delle reti convenzionali.